Io rinascerò, newsletter a primavera – Beat and Love n. 0
Le occasioni per rinascere su internet sono potenzialmente infinite
Ciao, sono Laura Fontana, giornalista e social media analyst, scrivo di fenomeni online e pop culture. Beat and Love è la mia newsletter, prodotta in collaborazione con NightReview e NR edizioni, e arriverà il 10 e il 25 di ogni mese (con probabili numeri a sorpresa, e qualche breaking news). Mi trovi anche su X (il vecchio Twitter) e Instagram.
P.S.: sto scrivendo un libro che uscirà in tarda primavera per NR edizioni.
Le occasioni per rinascere su internet sono potenzialmente infinite. Succede ogni volta che la nostra identità atterra su un nuovo pianeta digitale. Ognuno sceglie in che modo manifestare se stesso: alcune piattaforme danno più libertà d’azione, altre invece impongono regole più stringenti, come per esempio Facebook, la cui struttura riflette la filosofia del suo creatore Mark Zuckerberg, secondo cui internet dovrebbe somigliare il più possibile alla realtà. Ogni piattaforma ha le sue peculiarità, e le identità e i fenomeni online si modellano a seconda della sua struttura. In questo scenario, le newsletter sono come piccole botteghe di zona, con i loro bottegai appassionati che propongono il content all’interno di una dimensione più intima.

Intime come le stories di Instagram, che da un po’ di tempo occupano parte del mio tempo, dopo aver preso spunto da alcuni giornalisti indipendenti americani che commentano proprio tramite le stories i fatti dal mondo (reale e online). Un uso interessante di un luogo virtuale che finora era servito soprattutto alle influencer, che l’hanno usato per mostrare i backstage degli eventi a cui partecipavano o per fare uno “story time” in cui raccontare i fatti loro, rafforzando in questo modo il rapporto (comunque parasociale) con il fan/follower. Ma le stories non bastano ad approfondire certi argomenti, dunque, mi sono finalmente decisa ad avviare anch’io la mia bottega, Beat and Love, che poi è lo stesso username che ho su Instagram e su X. Username che mi porto dietro dai tempi di Tumblr, spazio che fu fondamentale per noi millennial cronicamente online. Per lungo tempo, sono stata più che altro una lurker (una che legge internet senza mostrarsi troppo), ma grazie a Tumblr ho iniziato a prendere le misure con l’espormi online un po’ di più, finché non ho addirittura aperto un blog, in un momento in cui i blog erano già passati di moda.
Non ero tanto interessata a performare, quanto a impratichirmi con la scrittura. Sul blog, in effetti, ho iniziato a scrivere cose di cui non mi vergognavo troppo rileggendole. Poi, grazie a un articolo in cui spiegavo cos’era Tumblr, scritto per Vanity Fair, ho capito che oltre a fare la social media manager e analyst per le aziende, potevo continuare a fare la giornalista raccontando quello che succedeva online, in una maniera più franca rispetto alle pose degli “evangelist” che all’epoca erano in circolazione e pretendevano di spiegare le dinamiche online cianciando di KPI e task, come fossero sempre davanti al CEO di un’azienda da intortare per spillargli del budget.
Capisco che “Beat and Love” possa risultare un po’ strano, con echi dell’epoca dei bimbominkia, forse poco appropriato per una millennial di mezza età, “giornalista e social media analyst che scrive di fenomeni online e pop culture”. Ma c’è una spiegazione: ho un nome (Laura Fontana) molto comune, non dico come Maria Rossi, ma quasi. Online è pieno di mie omonime: c’è una Laura Fontana che è un’accademica importante esperta in studi sulla Shoah, e c’è un’altra Laura Fontana in Brasile che a quanto pare è una sosia famosa di Lady Gaga. È dal Duemila che non sono mai riuscita a iscrivermi da nessuna parte col mio nome e cognome. Al massimo, potevo usare “Laura Fontana” ma aggiungendo altri numeri e underscore e caratteri speciali, dunque veniva fuori qualcosa tipo lauraf0nt4n4_666. Prima di aprire Tumblr, messa di nuovo di fronte al solito dilemma, ho fatto un brainstorming con me stessa nel tentativo di tirare fuori un’idea semplice, possibilmente ripetibile su altre piattaforme. Mi sono chiesta, “Laura, a te cosa piace?”. E la risposta è stata: la musica rock. Magari avrei potuto giocare con “rock’n’roll” (stesso percorso logico che deve aver fatto l’influencer Giulia Torelli, che poi si è scelta come nome “rockandfiocc”). Ma con cosa avrei potuto sostituire il “rock” e il “roll”? La prima parte è venuta facile: i Beatles sono la mia band preferita. Sulla seconda parte, devo aver semplicemente perso la pazienza, appellandomi infine a Dante Alighieri e a l’amor che move il sole e l’altre stelle. Questa è la genesi di “Beat and Love”. Miracolo: beatandlove era uno username disponibile su tutti i social media.
E dunque, eccoci su Beat and Love! Questa newsletter sarà il prosieguo di articoli che ho scritto per Rivista Studio e Link - Idee per la TV, ma anche uno spazio dove approfondire e riflettere su ciò che accade nel mondo e sembra difficile da decifrare e interpretare, con il mio stile un po’ beat, andando più a fondo su argomenti apparentemente leggeri e che, invece, meritano la giusta serietà. Scriverò di fenomenologia online e sociologia digitale, di TikTok e content economy, di influencer marketing e pop culture, di true crime e fenomeni paranormali, di piattaforme social, shitstorm e stan wars, nonché di tutti quei termini inglesi che tanto ci piace usare online.
Se hai dei suggerimenti su tematiche da affrontare e/o dritte di ogni tipo, scrivimi pure sui miei account social: mi trovi su X (il vecchio Twitter) e Instagram. Se vuoi sponsorizzare questa newsletter, scrivi a: info@nredizioni.it
Hype #bottegaia
Bellissimo il parallelo con le botteghe!